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San Vito al Tagliamento
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Le novità in Biblioteca - Marzo 2025
Comunicati stampa
Non sai cosa scegliere? Ti aiutiamo noi! Ogni mese pubblichiamo la lista delle novità consigliate dalla nostra Biblioteca Civica
Poveri cristi
Ascanio Celestini
Un libro politico e civile, in cui trionfano le ragioni che ci portano a respingere ogni egoismo. Del resto, «Cristo non è sceso dal cielo, ma è salito dalla terra». E se san Francesco tornasse oggi a predicare, mettendo in scena un presepe nel parcheggio di un supermercato? In una periferia di Roma, che potrebbe essere dietro l'angolo, s'intrecciano le esistenze di un gruppo di poveri cristi - simili agli «ultimi» che Francesco incontrò otto secoli fa. C'è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta. C'è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis, e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni. C'è Joseph, che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in un carcere dove le sezioni hanno nomi di fiumi, però non c'è l'acqua potabile. E poi c'è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni...
Uccidi i ricchi: Un'indagine di Dante e Colomba
Sandrone Dazieri
"Era scomparsa dai radar ma ora è tornata, l'ex vicequestore Colomba Caselli, e si fa notare. Ora, nel suo nuovo ruolo di detective privato, ha per le mani un omicidio fuori dal comune. Tra i grattacieli di vetro abitati dai milionari di Milano, infatti, tutto sembra sotto controllo: massima sorveglianza e telecamere ovunque. Eppure l'ex calciatore Jesús Martínez viene trovato morto nel suo costosissimo appartamento, congelato in una criosauna di ultima generazione. Colomba non può fare a meno del suo prezioso quanto imprevedibile socio, Dante Torre, uomo dalle intuizioni geniali, che soffre di una forma estrema di claustrofobia e che con lei condivide le cicatrici di un passato traumatico. I due scoprono presto che quella di Martínez non è l'unica morte sospetta tra i membri di un ristretto cerchio composto da multimilionari. Nel frattempo si diffondono online una serie di post che incitano alla rivolta lanciando lo slogan: UCCIDI I RICCHI. Che si tratti della mano di un singolo vendicatore sociale oppure di un gruppo di anarchici o complottisti, il killer sembra inafferrabile.
Edith Holler
Edward Carey
Marzo 1901, l’amata regina Vittoria è morta e il figlio, ormai anziano, ha preso il suo posto sul trono. Nella città di Norwich, la giovane Edith Holler trascorre le sue giornate tra i chiassosi e pittoreschi abitanti dell’Holler Theatre, di cui il padre è direttore e proprietario. Discendente di una famiglia di attori e impresari, Edith è una dodicenne brillante e curiosa, vittima tuttavia di un’oscura profezia secondo la quale il teatro è destinato a crollare, e lei a morire, se dovesse mai lasciare le sue stanze. Affascinata dai racconti della città che conosce solo da lontano e vorace lettrice delle sue leggende – tra storie di fantasmi, antichi re e cavalieri –, Edith decide di scrivere un’opera teatrale tutta sua: un adattamento della leggenda di Mawther Meg, una donna vissuta centinaia d’anni prima che, si dice, abbia salvato la città da un’invasione di tarli e abbia creato una leccornia divenuta nel tempo rinomata in tutto il paese. Edith, tuttavia, è convinta che qualcosa non quadri in quella storia e che la vicenda nasconda qualcosa di molto più oscuro e terribile, per questo vuole raccontarla tramite ciò che conosce meglio: il teatro.
Gli anni dell'abbondanza
Maria Costanza Boldrini
In un piccolo paese dell'Italia del '900, vive un'umile famiglia come tante. Eppure le sue donne hanno un dono speciale. I Contini sono una famiglia come tante, lì a Valchiara, un piccolo paese del centro Italia affacciato sul mare. Benvoluti e gran lavoratori, conducono un'esistenza povera ma dignitosa. Poi qualcosa cambia quando la giovane Beata, a dispetto delle proteste della madre, decide di farsi assumere alla Regia Fabbrica dei Sigari. Perché un misterioso miracolo si produce in lei: è la sua abbondanza, un dono che la rende la beniamina delle colleghe zigarare e il bersaglio dell'occhiuto sospetto dei controllori della fabbrica. E dopo di lei anche sua figlia Clarice e la nipote Antonia saranno benedette e maledette da questo prodigio, ciascuna a modo suo. Tuttavia l'abbondanza non è per sempre, può sparire da un momento all'altro a causa di un grande dolore. E di dolori ne vivranno tanti, Beata, Clarice e Antonia, vittime della violenza della Storia ma capaci di affrontare e superare ogni difficoltà, anche grazie a un'altra benedizione, l'amore puro e incondizionato dei loro adorati mariti.
L'anno che ti ho detto addio
Chiara Fiorentini
Bea vive a Ginevra, è una giornalista che ha smesso di scrivere quando il fratello Edo, giovane architetto, si è improvvisamente ammalato. La morte di Edo, annunciata troppo tardi e arrivata troppo presto, coglie tutti di sorpresa. A qualche mese dalla sua scomparsa, Bea e Matti, il compagno di Edo, si ritrovano a fare i conti con un lascito inaspettato, che getta un'ombra sugli ultimi mesi di vita di Edo. Perché non ha detto la verità, nemmeno alle persone che per lui contavano di più? La strada di Bea si incrocia quindi con quella di Nico, un ricercatore sotto inchiesta per il tentato suicidio di un partecipante al suo studio sull'Alzheimer. Mentre Bea tenta con Matti di dipanare entrambi gli enigmi, gli altri membri della sua famiglia sembrano smarrirsi. Le cose si sistemeranno oppure tutto andrà alla deriva? L'anno che ti ho detto addio si interroga sul tempo che comincia dopo la perdita: come si fa a dire addio a qualcuno che non c'è più, a prendersi cura di quanto ci ha lasciato senza che questo ci blocchi inevitabilmente nel passato? E quanta verità ci serve per amare qualcuno? Infine, come sopravvivere alle cose che ci hanno fatto male, e al male che abbiamo fatto agli altri?
Il giorno dell'ape
Paul Murray
«Il passato è così, vero? Credi di essertelo lasciato alle spalle, poi un giorno entri in una stanza e lo trovi lì ad aspettarti». Un irresistibile romanzo famigliare di desideri, solitudini e macerie senza fine ma, forse, con un inizio preciso. La famiglia Barnes è nei guai. La concessionaria di Dickie sta per fallire, ma lui, invece di affrontare la situazione, trascorre le giornate costruendo un bunker a prova di apocalisse. La moglie Imelda, nel frattempo, si è messa a vendere i gioielli su eBay, la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sembra voler sabotare la sua carriera scolastica e PJ, il figlio dodicenne, sta allestendo un piano per scappare di casa. Che cosa è andato storto per i Barnes, al punto da mandare tutto in rovina? Al tempo stesso affresco famigliare e ritratto della contemporaneità, “Il giorno dell’ape” è un indimenticabile tour de force pieno di umorismo e calore umano.
Ridere con le lacrime agli occhi
Mark T. James
La sua presenza mi arriva potente. Sembra dirmi semplicemente: stai tranquillo, sono qui, vedrai che adesso, tu e io, ricominceremo a fare tutto per bene. Quante volte un uomo può smarrirsi e ritrovarsi? Seduto al freddo su una panchina a Washington Square, New York, Mark non riesce a pensare ad altro. Credeva di aver detto addio per sempre a quella vita: niente più ritmi inutilmente indiavolati, niente più competizione feroce, niente più relazioni fasulle. Nelle Langhe, sulle colline dove si è trasferito da Londra dopo una terribile crisi di senso, è rinato. Grazie alla natura, a un nuovo amore e a un meraviglioso labrador nero, Black, che gli ha insegnato tutto ciò che non conosceva: a essere felice, innanzitutto. Invece, eccolo lì, a due passi da Wall Street, lontano da quel che ama davvero e reimmerso in un lavoro che stava per divorargli l’anima. Lo fa per il suo migliore amico, Nic, che ha disperatamente bisogno del suo aiuto. Ma il prezzo da pagare è altissimo: quello di perdersi.
Maestre: Disobbedire e ascoltare sé stesse grazie a cinque scrittrici
Carolina Capria
Essere una bambina, e poi una donna, vuol dire imparare fin da subito cosa si può fare e cosa non si può fare, vuol dire imparare che certe qualità, come il coraggio, l’audacia e l’indipendenza, non sono prettamente femminili, e che reprimere i propri desideri è normale, e consigliabile. Meglio restare ai margini e attendere passivamente un salvatore o, nella più sfortunata delle ipotesi, la provvidenza. E se molti libri non fanno che confermare la certezza che soltanto gli uomini possono compiere gesta intrepide e che alle donne spetta il compito di accogliere gli eroi di ritorno dalle loro mirabolanti avventure, Carolina Capria ci conduce in un viaggio illuminante nella più grande letteratura femminile di tutte le epoche e ci mostra che un’altra strada è effettivamente percorribile. Perché di maestre nei libri ce ne sono moltissime, grandi scrittrici come Jane Austen e Toni Morrison, e grandi eroine come Jane Eyre, che ci insegna che una donna può salvarsi da sola, o Scarlett O’Hara che ci dimostra che una donna può mettersi al comando. O ancora Modesta, la protagonista dell’Arte della gioia di Goliarda Sapienza, che ci ricorda quanto sia importante mettere se stesse al primo posto e non illudersi di trovare la felicità dove viene richiesto solo il sacrificio. Dei propri desideri, delle aspirazioni, dei sogni.
Socrate, Agata e il futuro: L'arte di invecchiare con filosofia
Beppe Severgnini
La vita umana, insegna l'induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare sé stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l'ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. Molti, oggi, non lo ammettono. Nonostante l'età, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. Inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. Non sanno rallentare, ascoltare, restituire. Con l'aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di Socrate), Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. «Le cose per cui verremo ricordati - scrive - non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. Sono la generosità, la lealtà, la fantasia, l'ironia. La capacità di farsi le domande giuste.» Don't become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l'imperativo. L'autore invita a «indossare con eleganza la propria età». Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c'è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.

Il coccodrillo di Palermo
Roberto Andò
Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore. Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre.
Una poco di buono: Sei indagini di Petra Delicado
Alicia Giménez-Bartlett
Il primo racconto si apre sul cadavere di un'anziana prostituta che sembra una mascherata, «buttato lì come una vecchia bambola rotta; era perfino difficile provare pietà; tutto era così grottesco». È così che inizia anche negli altri racconti: un cadavere indefinibile, che adombra l'enigma di una realtà irreale, inverosimile, su cui si focalizza subito la procedura dell'indagine; decifrato il cadavere, poi a poco a poco si aprono squarci su ambienti al contrario apparentemente normali, famiglie ben messe, individui irreprensibili, vite tranquille. Racconta in prima persona Petra Delicado della polizia di Barcellona. E il modo in cui Petra parla e riferisce il suo procedere di poliziotta disegna, senza esplicite descrizioni, il personaggio: dall'antipatia che non nasconde per ogni cliché formale e beneducato, affiora il suo passato femminista e la gioventù radicale; dagli scambi fuori dai convenevoli con il suo vice Fermín Garzón, che punteggiano il loro ménage professionale, emerge il suo graffiante umorismo; dai silenzi al cospetto delle vittime, o di fronte ai motivi umani e disumani dei colpevoli fino a un minuto prima insospettabili, s'intuisce che è una donna sinceramente compassionevole, anche se l'instancabile tenacia nel tirare dritto la arruola da investigatrice donna nella scuola dei duri.
Giorno di risacca
Maylis de Kerangal
Una telefonata inaspettata interrompe la quieta routine di una donna parigina: sulla spiaggia di Le Havre, città dov'è nata e ha trascorso la giovinezza, è stato ritrovato il corpo di un uomo senza vita. Chi è e perché aveva in tasca un biglietto con il suo numero di telefono?In un'unica, intensa giornata, la protagonista si immerge nelle strade di un luogo intriso di memorie e segreti. Le Havre diventa così lo scenario di un viaggio intimo e perturbante, dove il passato riaffiora con la forza inarrestabile della risacca."L'autrice di Riparare i viventi torna a Le Havre, la città della sua infanzia, con questa intima odissea dall'aria di un thriller hitchcockiano. Un incantesimo."Le Nouvel Obs"Nel suo bellissimo romanzo Giorno di risacca, una donna, una città, lo shock delle emozioni rimosse."
L'impossibile ritorno
Amélie Nothomb
Amélie Nothomb torna nel paese amato, il Giappone, il luogo della sua infanzia e della disastrosa vergogna come impiegata (vedi Stupore e tremori). Questa volta è in compagnia dell’amica fotografa Pep Beni e durante i dieci giorni di viaggio sperimenta il kenshō (una sorta di estasi contemplativa), abbandona lo champagne per i whisky giapponesi, si immerge con una nuova prospettiva nei luoghi della gioventù. E se alcune parole giapponesi sono ormai sbiadite nella memoria, le sensazioni che i suoni, gli odori e la luce le provocano si riaffacciano come se non avesse mai lasciato il Giappone.
Istella mea
Ciriaco Offeddu
Ci sono incontri che cambiano per sempre il corso delle nostre esistenze. Ci sono perdite che sembrano portare via con sé tutta la luce del mondo. C'è un significato nelle nostre vite che solo dopo una lunga ricerca possiamo comprendere. Nuoro, primi anni Sessanta: in una Sardegna popolata di cavalieri, pastori e leggende la giovanissima Rechella scopre l'amore grazie all'incontro con Martino, un ragazzino dalla fantasia fervida, capace di prodigi come quello di alzarsi in volo e spingere lo sguardo fino al mare. Martino è stato abbandonato dai genitori e vive con sua nonna Jaja, donna rispettata e temuta, narratrice di storie favolose, che nella sua cantina nasconde qualcosa di oscuro e potente. Il cupo fascino che Jaja promana è così forte che Rechella ne è sedotta: solo dopo molto tempo e troppo dolore inizierà a intuirne la natura malvagia, a capire che essa può assumere sempre nuove forme, a decidere che la sua missione sarà fermarla. La voce di Ciriaco Offeddu ci accompagna in una grande avventura che dalla Sardegna magica e ventosa ci porta fino all'Argentina malinconica degli emigrati, seguendo il destino di donne e uomini dominati da passioni estreme, amori e odi che non si spengono.
Luna comanche
Larry McMurtry
Con Luna comanche si chiude lo straordinario ciclo western di Larry McMurtry. Quando il famigerato ladro di cavalli comanche Kicking Wolf gli ruba l'instancabile Hector, un cavallo cosí poderoso da essere reputato magico, il capitano Inish Scull decide di inseguirlo a piedi, affidando il comando della compagnia di Texas Ranger a Woodrow Call e Gus McCrae. Mentre la caccia al ladro conduce l'impulsivo Scull a un durissimo scontro di volontà con il Black Vaquero, il bandito piú efferato del Messico, i neopromossi capitani si trovano per la prima volta ad avere la responsabilità della vita dei loro uomini. Nelle sconfinate pianure dell'Ovest la priorità è sempre portare a casa la pelle. Di ritorno a Austin, li attende però una nuova sfida, per la quale la vita da ranger non li ha minimamente preparati. Dopo anni e anni di corteggiamento, Clara Forsythe, il grande amore di Gus, ha preso la sua decisione, e Maggie Tilton, la timida prostituta con cui Call ha un rapporto stabile, si gioca l'ultima carta per tentare di accasarsi con lui. A quel punto, l'ordine della ricca e umorale signora Scull, di andare a recuperarle il marito, giunge quasi provvidenziale. Ai due non resta che montare in sella e avventurarsi di nuovo nelle terre selvagge, in compagnia dei fedelissimi Pea Eye, Jake Spoon, Deets e Long Bill.
La maestra e la Bestia
Imma Monsó
Settembre 1962. Severina riceve il suo primo incarico come insegnante in un paesino dei Pirenei spagnoli, realizzando così i suoi più grandi desideri: vedere la neve, avere una casa e, forse, sentire di appartenere finalmente a un luogo. Si lascia alle spalle un'infanzia e un'adolescenza trascorse in isolamento dal resto del mondo, segnate dai misteriosi viaggi del padre, dalla malattia della madre e dai rari soggiorni a Barcellona presso la zia. Severina è chiamata a ricomporre i tasselli della trama che lega la sua vita al passato collettivo, aiutata dall'amicizia di un uomo misterioso che esercita su di lei un fascino magnetico, e che tutti in paese chiamano la Bestia. La vicenda di Severina ripercorre la storia della Spagna dagli anni più bui del franchismo alla transizione democratica vitalista e allegra, per riscattare la memoria storica e ottenere giustizia per i vinti della guerra civile. Il ritratto di una ragazza che impara a leggere tra le righe della storia del suo paese. Un romanzo di formazione travolgente e pieno di umorismo, con una protagonista fuori dagli schemi.
L'antico amore
Maurizio De Giovanni
Ci inseguirà per tutto il tempo del romanzo. È la voce di un poeta latino del primo secolo avanti Cristo. È la voce di un condannato all'amore di una donna che l'ha straziato e continua a straziarlo rinnovando la smagliante ossessione di un desiderio inesausto. A quella voce sembrano rispondere le vicende di un giovane professore consumato dalla vita coniugale infelice, dalla vita accademica disertata dagli studenti, ma costantemente acceso dalla passione dello studio e, un giorno, dalla lama di luce che riverbera, a sorpresa, negli occhi di una studentessa. E poi ecco la quotidianità di Oxana, la devota badante moldava che si prende cura del Vecchio, e di lui, svagato e pensoso, riconosce il vento felice di una ossessione che lo sorprende, come dovesse tutto a un tratto essere lama di luce, un limpido verso latino, e amore, antico amore. Maurizio de Giovanni ci accompagna dentro tre storie parallele, dove i personaggi si rivelano figli di un solo destino, e sembrano cercarsi e riconoscersi, e infine conoscere noi.
Aqua e tera
Dario Franceschini
Dopo la fine del primo conflitto mondiale, nelle campagne ferraresi esplode la rabbia di migliaia di braccianti, sfruttati da decenni nei lavori di bonifica delle valli infestate dalla malaria. I Callegari sono una famiglia di scariolanti e lavandaie che attraversano questo universo di miseria e idealismo, di acqua e terra, in cui sono le donne, prima tra tutte Ginisca, a cercare di cambiare il destino delle loro figlie. La provincia di Ferrara dopo la guerra si trova sotto il dominio incontrastato delle leghe rosse, poi viene travolta dalla reazione delle squadre di camicie nere ed è in questo clima di odio e violenza che si incontrano Tina e Lucia, figlie di un agrario fascista e di un capolega socialista. Una storia d'amore nella terra di Balbo, Matteotti e don Minzoni. Sorretto da una scrittura che affianca ai toni avvolgenti del realismo magico quelli precisi del racconto storico, questo romanzo corale, pieno di vitalismo e di personaggi indimenticabili, trascina i lettori, consegnandoci una storia a cui apparteniamo ancora.
I bambini di Himmler
Caroline De Mulder
Un romanzo meraviglioso e toccante. Un tributo alla forza silenziosa delle madri durante la barbarie nazista. «È tutto cosí silenzioso. Non si sente niente, solo voci di donne, pianti di neonati, il cinguettio degli uccelli. A Steinhöring la guerra è ancora lontana». Baviera, 1944. C'è profumo di sapone di Marsiglia e di latte dolce nel reparto maternità di Heim Hochland dove Renée ha trovato rifugio. Nonostante non parli tedesco, tra tovaglie floreali e zuppiere fumanti quel posto le sembra piú una casa per vacanze che una clinica. Ci è arrivata esausta e impaurita dopo il duro viaggio dalla Francia. Appena ha scoperto di essere incinta di Artur, l'ufficiale delle SS, è scappata via. Ma nell'immacolato ospedale voluto da Himmler per le mamme e i neonati del Reich, quanto potrà ancora reggere la calma apparente, ora che gli echi della guerra si fanno sempre piú vicini? Ora che anche Schwester Helga, l'infermiera piú votata alla causa nazista, fatica ad accettare la tragica sorte inflitta ai bambini che non soddisfano i criteri richiesti?
C'era la luna
Serena Dandini
L'educazione sentimentale, politica, sessuale di un'adolescente nella seconda metà degli anni Sessanta, tra feste e proteste, risate e pianti, sogni arditi e drammatici risvegli. Un romanzo che trascina dentro la magia e il mistero della giovinezza. Roma, 1967. Sara Mei è stanca di essere una bambina. La terra di mezzo del ginnasio, su cui è appena approdata, già non le basta piú. Il suo sguardo punta dritto ai piani superiori della scuola, dove ci sono le classi del liceo. Ad affascinarla è soprattutto un gruppo di ragazze spavalde, portatrici di una femminilità che ancora non conosceva: una femminilità non rassicurante. Una di loro ha un fratello, Saverio. È bello, colto, impegnato: impossibile non innamorarsene, anche se lui sembra sempre perso in pensieri immensi, o sospeso fra le note del suo pianoforte. Coraggiosa, piena di ironia, Sara si butta senza rete nel vortice di cambiamento che travolge la società. Passa senza sosta dal Piper ai cineforum, dalle prime impacciate esperienze con i maschi ai contrasti familiari, soffre e gioisce insieme alle amiche. Vive una stagione irripetibile, diverte, si diverte, sboccia. E arriva il 1969. Un anno incredibile, il 1969. Per il mondo è l'anno dello sbarco sulla luna, per Sara quello in cui si scopre grande, per una generazione, la sua, quello in cui le illusioni si sbriciolano nel fragore di una bomba.
La cicala di Belgrado
Marina Lalovic
I quartieri più veri, quelli dove frequentare le kafane (osterie) dove perdere intere giornate a parlare di politica e fratellanza, il Danubio e la Sava, le vene d’acqua che attraversano Belgrado e la trasformano in una città di mare anche se il mare non c’è. Un viaggio a piedi e in bicicletta con la sua amica d’infanzia è lo spunto per riscoprire la propria città, lasciata nel 2000, poco prima della caduta di Milošević. La musica, il cibo, le piazze, le vie che attraversano la capitale, i bombardamenti NATO, gli anni Novanta, i personaggi incrociati e conosciuti: Lalović ci svela l’anima di Belgrado più profonda e inedita con gli occhi di chi ha lasciato la propria città e la guarda con lucidità e malinconia, con razionalità e affetto allo stesso tempo.
Il dio dei boschi
Liz Moore
È l'estate del 1975 quando Barbara Van Laar, adolescente problematica, scompare da Camp Emerson, il campo estivo fondato dalla sua ricca famiglia nel parco delle Adirondack. La notizia fa subito scalpore: anni prima anche suo fratello Bear è sparito nei boschi in circostanze misteriose, e non è mai stato ritrovato. La giovane investigatrice Judyta Luptack comprende subito che tutti nascondono qualcosa: gli uomini della famiglia, che ai tempi di Bear hanno tardato a chiamare i soccorsi; la madre dei ragazzi, incapace di riprendersi dal dolore; il capitano della polizia, che ancora una volta ha fretta di trovare un colpevole, e Tracy, l'unica amica di Barbara al campo e l'unica a conoscere i suoi movimenti segreti. Mentre le indagini procedono, passato e presente si intrecciano, mettendo in luce tradimenti, menzogne, conflitti e giochi di potere. In questo romanzo, Liz Moore mescola thriller e dramma familiare, raccontando una comunità dove ricchezza e benessere diventano gabbie che imprigionano affetti, desideri e ambizioni. Con uno stile limpido e ammaliante, "Il dio dei boschi" si addentra nelle contraddizioni umane come nel folto di una foresta impenetrabile, e ci consegna un ritratto memorabile della giovinezza, dell'amicizia e delle seconde possibilità che la vita concede quando si ha il coraggio di cambiarne le regole.
La donna dal cappotto verde
Edith Bruck
Lea Linder, scrittrice in crisi di ispirazione e traduttrice, vive a Roma con il marito, un poeta solitario molto legato a lei. La sua esistenza tranquilla viene turbata da un incontro casuale. Mentre è in coda dal panettiere, Lea viene avvicinata da un'anziana signora che la riconosce come "la piccola Lea di Auschwitz" e poi si dilegua rapidamente tra i passanti, quasi inconsistente come la sua apparizione. Raggelata da quella sorta di visione, Lea cerca di ricostruirne l'identità: era una semplice compagna di sventura nel Lager o forse una Kapo? E cosa vuole adesso? Da quel momento, il desiderio di ritrovare quella donna, confrontarsi con lei e sanare la ferita di quell'incontro, diventa per Lea un'ossessione. In un romanzo senza sconti, Edith Bruck si interroga sul tema della memoria e della testimonianza, ma anche sul dilemma tra il rancore del ricordo e il sollievo del perdono.
Qualcuno di noi
Pietro Grossi
Ci viene incontro come un io, e ci racconta di sé, di un'infanzia dentro le soffici spire di una famiglia agiata, della pratica della menzogna come sofisticata strategia di salvezza, di un'adolescenza che si riconosce nelle notti alcoliche, nel precipizio di sentimenti non governati, nel rabbioso esercizio della violenza. Ci racconta di sé, e più racconta più ci prende in contropiede il sospetto che quell'io stia vagando in una pluralità del sentire che detta le nuove avventure della giovinezza, che apre al noto e all'ignoto dell'America, ai deserti degli allucinogeni e alle frequentazioni metropolitane. E mentre ci spinge, quel narratore plurale, a contemplare i contraddittori viluppi della scoperta del mondo, avvertiamo il suo avvicinarsi alla scoperta luminosa dell'amore e al destino della scrittura. Emozioni e caratteri salgono sul ponte di una nave ideale con nomi e nomignoli: a ognuno una funzione. Come in una continua, infiammata sessione parlamentare ciascuno vuole la parola, ciascuno vuole rileggere passato e presente e ipotecare il futuro. Siamo immersi nel flusso inarrestabile dell'accadere, dentro le movimentate gesta di un equipaggio in attesa di un "noi" non arreso all'equivoco della verità. Ambizioso, spazioso, tropicale e selvaggio, "Qualcuno di noi" è l'opera matura di uno dei più grandi scrittori italiani, finalmente davanti alla cruciale occasione di visitare se stesso e di accompagnarci tutti dentro un abisso in cui si gioca senza regole, sul ciglio del nonsenso.
La ragazza delle renne
Ann-Helén Laestadius
A nord del circolo polare artico, nella Lapponia svedese, è inverno. Poche ore di luce pallida sono tutto ciò che il sole ha da offrire prima che il paesaggio sia nuovamente avvolto da un buio compatto. In quelle terre estreme la piccola Elsa, nove anni, si allontana sugli sci dal villaggio sami in cui vive per raggiungere la zona di pascolo delle renne di famiglia. Quel giorno segna profondamente la sua infanzia: davanti ai suoi occhi spalancati, un uomo uccide brutalmente un piccolo di renna, il suo Nástegallu, quello che lei ha scelto nel branco e a cui le è stato permesso di incidere l'orecchio, secondo l'usanza della sua comunità. L'uomo e la bambina si guardano, si riconoscono. Poi l'uomo la minaccia, e la bambina decide di tacere. Porterà a lungo con sé quel segreto come un peso oscuro sul cuore. Dieci anni dopo, un tempo costellato di rischi e ulteriori massacri di animali, quando Elsa si ritrova a essere lei stessa il bersaglio di chi, mosso dall'odio, si è macchiato del sangue di Nástegallu, qualcosa si spezza. E il senso di colpa, la paura e la rabbia che ha dentro da allora le piombano addosso come una valanga, portandola a un ultimo, tragico confronto.
La ragazza di Savannah
Romana Petri
Una ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O'Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell'immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l'amore mai avuto. Pietosa sino all'empietà, intrisa d'una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l'ha assistita fino alla fine. Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo.
La scritta sull'acqua
John Ajvide Lindqvist
Julia Malmros è una scrittrice molto nota, i suoi gialli vendono centinaia di migliaia di copie e i lettori la amano incondizionatamente. Per una ex poliziotta che ha preso in mano la penna al posto del manganello è già uno splendido risultato. Ma quando le viene offerta l'occasione per fare il grande salto, quello che porta alla fama vera, Julia decide di non farsela scappare: l'editore di Millennium vuole affidarle il nuovo episodio della celebre saga e lei, lusingata, accetta. Viste le sue limitate competenze informatiche, fondamentali per costruire una storia intorno al personaggio di Lisbeth Salander, le viene affiancato Kim Ribbing, un hacker dal passato enigmatico e dall'aspetto che disorienta. Insieme formano una coppia disarmonica, ma l'attrazione tra loro è irresistibile. Le cose con l'editore non vanno, però, come Julia immaginava. Ferita, la scrittrice di grido decide di sparire per un po' e si ritira nella sua casetta su un'isola al largo di Stoccolma. Il giorno di mezza estate Kim la raggiunge, ma il loro brindisi al tramonto viene interrotto dai colpi di un'arma automatica sparati in una villa non lontana: arrivati sul posto, Julia e Kim trovano il padrone di casa e i suoi ospiti massacrati. Ha inizio così la loro indagine personale, parola d'ordine: follow the money. Dall'arcipelago, i soldi portano a Shanghai e da lì sulle spiagge cubane, per fare poi ritorno in Europa, sulle piattaforme petrolifere norvegesi. Quello che si profila davanti agli occhi di Julia e Kim è un vero intrigo internazionale, dove avidi uomini d'affari e ciniche potenze straniere si spartiscono le risorse del pianeta.
Se parli muori
James Patterson
Una nuova legge sulle armi ha messo in ginocchio San Francisco provocando un'ondata di violenza e una profonda spaccatura tra chi è favorevole e chi contrario alle restrizioni. In questo clima di tensione, un cartello di trafficanti introduce indisturbata droga e armi dal Messico in California. Mentre il dipartimento di polizia è sotto pressione, il sergente Lindsay Boxer sta affrontando la sua personale odissea: è stata infatti sospesa dall'incarico in seguito a un'indagine su una sparatoria in cui è rimasta coinvolta insieme ad altri agenti. L'occasione di rimettersi in gioco però non tarda ad arrivare. Una lenta e inesorabile strage di ex poliziotti e di civili piomba sulla città e sembra essere collegata al traffico di armi. I cadaveri ritrovati hanno addosso la scritta "Se parli muori": è da qui che Boxer deve partire per risolvere uno dei casi più intricati della sua carriera e fermare la scia di sangue che unisce San Francisco e il Messico. Lindsay è consapevole che il caso è molto delicato e la riguarda da vicino, al punto che una sola mossa sbagliata potrebbe rovinare la sua vita e quella di chi le sta accanto. Potrà contare sull'aiuto delle sue amiche storiche, le Donne del Club Omicidi, ma il rischio che sta per affrontare è letale. Perché se parli, muori.
Una storia ridicola
Luis Landero
Marcial, origini umili e un'infanzia difficile alle spalle, lavora in un'azienda di macellazione della carne e conduce un'esistenza piuttosto solitaria. È però un uomo molto esigente: forse non sarà bello, forse non avrà frequentato le migliori scuole, ma è un ottimo conversatore, un orgoglioso autodidatta con una sua filosofia del mondo, in grado, all'occorrenza, di sfoderare un linguaggio forbito e una cultura tali da far invidia a chiunque. La sua vita è perfettamente sotto controllo, finché un giorno l'incontro con Pepita lo sconvolge; elegante, acculturata e di buona famiglia, la donna rappresenta tutto ciò a cui Marcial ha sempre aspirato. Se ne innamora perdutamente. Convinto di possedere tutte le qualità giuste per far colpo su di lei, è pronto a mostrarle i suoi molteplici talenti: snocciolerà gli aneddoti di cui è più fiero, la inviterà a uscire con galanteria irresistibile, affronterà a testa alta gli altri pretendenti e sarà disposto a fingersi scrittore pur di partecipare al salotto letterario che si terrà a casa dell'amata. Lui ancora non lo sa, ma è proprio in quest'occasione che si deciderà il suo destino.
Undici: non dimenticare
Andrej Longo
Undici racconti ambientati a Napoli e nella sua sterminata periferia. Undici storie tutte al femminile, rubate alla cronaca, alla strada, alla vita. Undici donne che con ostinata tenacia provano a infrangere le regole di un destino già scritto e che pare scolpito nella pietra del tempo. Una scrittura nitida, secca, realista, in grado di trasformare la brutalità dell’esistenza di ogni giorno in una narrazione densa e trascinante. Undici storie di donne ambientate a Napoli e in provincia, simili a fotografie capaci di raccontare con un solo frammento una condizione umana e sociale dei nostri tempi. Alcuni di questi racconti prendono spunto dalla cronaca. Come il bellissimo La sedia, in cui tutto gira intorno alla domanda di una bambina che chiede il motivo di quella sedia messa sul marciapiede per assicurarsi un parcheggio. O come L’ultima cena, in cui una donna è costretta a fare i conti con la più terribile delle realtà. Altri racconti vengono fuori da brandelli di vita reale, come la badante che nella poesia trova la sua nemesi, o la ragazza che sognava di sposare un camorrista. In tutte le storie le protagoniste si trovano a lottare con un destino che sembra ineluttabile. E sempre la scrittura dell’autore, priva di fronzoli e indulgenze al sentimentalismo, ci mostra il peso e il dolore del vivere femminile in certi contesti. Le storie di Undici. Non dimenticare, pur nella loro completa autonomia, possono essere lette come il seguito del precedente e felicissimo Dieci, con un’ambientazione simile, ma con un raggio di luce che si fa strada nella tragedia e che lascia intravedere, seppur a fatica, un riverbero di speranza.